E'...

Come andare ad affrontare un'opinione,
immagina il sapore amaro di una ribellione
Amaro e bagnato dalla piacevolezza
in cui consiste la rivalsa,
vorrei ridistribuirlo ma in fondo so
che tanto non m'avanza.
Non ho solitudine da rimediare,
per riempire fucili del rinfacciare,
ciò che odiernamente è pratica comune,
cioè che si vende come ispirazione lerciume.
Ho sentito gli echi della strada, oggi;
ho guardato nel fondo di quei fondi
della bottiglia che non sono perché
andiamo ragazzi: qui parliamo di verità.
Ascoltami e giudica il concetto:
tanto a fondo vorrei esplorarlo,
come ognuno,
e tanto male potresti giudicarlo,
come il Giuda ignudo.
Ora, ritrattiamo.
Ripassiamo la lezione, ragazzi.
Questa volta vorrei andare a fondo,
davvero,
non so quante regole io segua così,
sincero,
aspettami al finale della via
che i pioppi hanno già lasciato
radici nel soliloquio di ciò
che nelle canzoni malinconiche
mai ascoltate potremmo considerare
vera mancanza.
Vorrei adesso sapere,
ma mi incatenano le mie emozioni-
liberami, e lasciami soltanto
con il podere delle evoluzioni.

Così disse, incauto principe
Nonché il principale fautore
della sua persona evoluzione.
Grigie bianco-azzurre le vesta,
intonsa la ricerca di un'emozione.
No, lui rispondeva
No che non sto cercando.
mentre era, così, la sua parola
il mondo taceva aspettando
E la campagna ansimava,
ansiosa,
ma preziosamente sicura
di ciò che la stava
sorpassando.
No, disse lui,
perché sappiate sempre che
ciò che ricercherete,
non è ciò che qualifica voi stessi.
E' ciò che vi porterà,
-forse-
a una fortificazione,
a un rinascimento.
Ma mai,
dico, MAI
e così disse
mentre l'aria cambiava consistenza,
mentre qual occhio ancora aperto
già prendeva forma maggiore,
come se si riscoprisse
un livello maggiore d'attenzione
Mai potrà cambiare la persona
il luogo, la cosa,
che vale come una lieta canzone.
Ciò che è trovato, infine,
se colto è la pura parte
che ancora ci mancava,
la paglia assopita sulla giacca
consunta che tra le pieghe respira.

E così il respiro del vento,
fronde delle ocra praterie
Integerrimi diamanti violacei,
anzi rubini nel cielo
che nella boria delle viltà
seria del disegno antico vivono.

E' così che dimentico,
con una sola occhiata
Ciò che pura m'ero
procurata.