Ultracoccolamento

Le pieghe di lenzuola soavi.
Ebbene, alziamoci - no, ancora un minuto,
perché muto di preoccupazione come in grembo
godo qui di tepore e stabilità.
Il futuro è cancellato, bentornato nel limbo
di affanni e passione, privo -
solo cadenzati vagiti di piacere, perpetui.

Le due e trenta di notte.

Le due e trenta di notte.
La visita al casinò è andata male:
non ho giocato un soldo.
Questo mani, ma dopo il pranzo,
non era tanto piacevole.
Ma con Giulio ce la siam cavata.
Caviamo il senso di appartenenza,
ed ecco il teatro.
Nudo, crudo, essenziale.

Ora, ho finito con questo bullshit. (quello che volevo dire è..)

Procedo a rallentatore nei corridoi.
Buio pesto s'imbraccia a volere.
Sei un interruttore da azionare.
Un diario dalle pagine piegate.
Sei - No! non ti voglio dire, non ti posso dire!!
Lasciami, perché sono storie spiegate,
lasciami perché non posso rivelare,
e la trasgressione di sostegno,
Tu!leggi le mie parole che non sono dengo!!
Di farneticare ed esplorare anfratti ovvi!
Io che ti volevo e ora siamo entrambi
in situazioni diverse dove bene ci troviamo.
Lasciami stare! E sono io ad averti importunato.
Lasciami quivio che per ora non è reato.

Di un sabato pomeriggio.

Organismo impacciato.

Procede a rilento, a
stento a riconoscere funzione utile,
muovendosi tra le case
che sono grigi appartamenti
e impertinenti giovani,
coi loro spritz-aperol sui tavolini.
'Gradisco!', mi dico,
un convegno in tranquillità.
Eppure, disdegno
questa caotica città.
Perché, tornando al principio -
perché come pensavo ho divagato,
che strano!
è vano che questa bestia si sposti,
non è funesta ma composti umani
la legano come fili impercettibili,
dicevo, una funzione che sposta nello spazio
'ma che diamino, non funziona!!'
inveisco, tra me e sé.
Allora guarda, avrei preferito una corsia preferenziale
che ogni scontro contingente.

Morale: si torna unico individuo in un susseguirsi di ombre blufredde nella città,
percorro la piazza d'oro che pullula di camioncini bianchi,
bianca è la luce perché racchiude ogni colore,
dicono.

Su di loro; sfoghi, che so.

Non è possibile temere ogni volta che non vada a voi.
Vorrei volervi bene più facilmente, si capisce?
E invece trovo sempre un muro, forse dentro di me,
basta nascondersi dietro la scusa dell'età.
Basta giustificare ogni cosa!
Mi avete rotto. E così lo dico trasformandomi in un fantino del punk quattordici adolescente.

Ecco, e anche adesso la mia giacca puzza di fumo.

Parte due.
Era un prezzo accettabile da pagare per poter continuare ad incazzarsi.
Sfogo e ira.
Perché non si può andare d'accordo con tutti.
Compromessi e inaccettabilità.
Ma loro non sono tutti, eccettera, un giorno non ci saranno.
Tristezza e inevitabilità.
Tu cresci e cerchi di trovare una strada e vorresti conforto.
Manca; non funziona.
Sembrare arrivati a un punto irrimediabile no, è diverso, è non poter andare oltre
Migliorare le cose.
Se qualcosa ogni cosa che dici ti sembra forzata, e non c'è naturalezza.
Rapporto mancato.
Un giorno non più.
Rapporto mancato.
Ogni tassello fuori posto.
Rapporto mancato.
Potevi, si, poteva,
allora, speranza.
Cambiare ogni cosa piano piano.
Rapporto ricostruisce.
Cercare di accettare infiniti difetti, e debolezze collaterali.
Rapporto..guadagno-fatica?

No, non è questione di guadagni. Forse è questione di non rimpianti.
Ogni tanto, è semplice voglia di piangere perché non funziona,
perché devi staccarti per forza di cose, perché lo vuoi,
nulla è lo stesso, o nulla è mai stato?
Che sono diventato?

Due recenti, la prima è senza titolo, la seconda no.

Oh sole, oh sole!

Ma che dolce il tuo tepore.
Hai già asciugato la bitta su cui siedo,
dopo la pioggia fitta fitta che cielo c'ha mandato,
che terra ha inondato

Il mare era nell'aria,
questo posto immenso
di bianchi coni immerso.
-

Dieci minuti di nulla.

Appoggiato sulla ringhiera arruginita
Un solito senso di precarietà.
Commozione cerebrale,
nel senso che si è commosso il cervello.
Le nubi non brillano,
le stelle non ci sono ancora.
Ma la luce viene a mancare..
Poi la musica mi trafora le orecchie.
Io sono ancora vivo
Io in qualche modo ce la farò.