Quando l'oggi non differisce dal domani.

Ciao ragazzi (?), eccomi di ritorno sulle paginecellulosa del blog bla bla ble. Sì perché ho blaterato poi tanto, ho smesso di scrivere anche per conto mio, volevo depurare la mente.. E invece.. Niente. Mi ritrovo più incasinato, insoddisfatto, infelice, apatico di prima. Apatico è prevalente: vorrei tanto tramutare questo nichilismo da passivo ad attivo, e invece.
Ho paura di scrivere tutto ciò qui, anche se è uno sfogo a cui accederanno pochi ma è una cosa che rimarrà disponibile per tutti. E a chi gliene frega, se ammetto di essere un egoista, in generale, ma di avere dei sentimenti incastrati, e per essere tornato dall'estero per una ragazza che poi mi ha rivelato di avermi tradito, ed è una cosa che potresti aspettarti, ma non ci riesci a comportarti diversamente quando in fondo sei molto insicuro, vuoi essere apprezzato ma non riesci ad apprezzare veramente le cose a lungo termine. Sei abituato a prendere tutto quello che ti capita, ed occasioni su occasioni, e non hai mai capito un cazzo della disciplina e del 'prodotto con fatica, vale doppio nella vita'.

Io dico, sarà una minchiata dei nostri tempi adolescenti con internet, ma mi scopro qui e chiunque si troverà a leggere, saprà. Vorrei stabilità, sicurezze, come tutti. Ma quelle che ho non riesco ad apprezzarle. Sono critico ed ultimamente molto cinico e disilluso, perché conosco bene una serie di realtà delle cose e ti spaccano, ti buttano giù. Non credo mai in nulla fino in fondo, e questo dà non poche difficoltà.

Ultimamente i miei pattern di pensiero al massimo mi portano ad agire in una maniera che è la 'meno peggio', ovvero che conoscendomi potrebbe portarmi a conseguenze non peggiori. Non che sia poi così, veramente.

Non credo che la vita abbia un senso, e nonostante questo tornare ai pensieri pessimistici mi tedi e le mia persona non mi piaccia affatto, non riesco a cambiare atteggiamento. O tornare ai tempi spensierati (che in realtà sono fottutamente idealizzati, basta prenderti in giro, avevi solo qualche preoccupazione in meno ma non hai mai guardato veramente in faccia il tuo futuro). Sì perché in fondo una volta apprezzavo le piccole cose, mi entusiasmavo un sacco, ma ehi, c'erano le crisi esistenziali... Senza però mai arrivare al punto di rottura definitivo, evidentemente.
Che io ora sto affrontando. Ora, ore. E' strano sentirsi anestetizzati. Do la colpa al mio 'vivere troppo', per modo di esperienze, viaggi. Ma sì, come dicono tutti, passerà.. E mi sarò abituato?

Credetemi, per vivere bene, non fate mai come me. Non prendete la realtà, la vita personale di ognuno rivoltandola come un calzino, giudicando critici e vedendo l'ultimo respiro come un'inevitabilità profonda, con nulla di concluso, e se non nulla tutte esperienze fini a se stesse, ed una felicità che significa distrarsi, non pensare, consapevoli della propria pensosità costante.

Ieri ho giocato a calcetto: ero concentrato sulla palla, sui movimenti, i miei pensieri andavano a prevedere solamente il gioco avversario. C'era anche la musica, il ritmo.
Piacevole, direi. Ma ora come ora, rammento freddamente, al posto di colorarmi il volto con un sorriso.

Non diventate come me; e comunque, la vita non è un calcetto.