Artista

Uno deve diventarlo, è predestinato per natura, o deve liberarlo questo suo essere artista, incontrollato, libero?
Riguardo me non lo so più;non so distinguere quella sottile linea!ma so in realtà tutto il lavoro ch'è stato fatto, taaanto - perché io sia così, ed ora la cosa è così. Quindi..oltretutto, non sopporto molto i discorsi soliti della gente, beato quello che ha una gran voce, quell'altro è un genio, e tutto ciò che è legato col talento..ragazzi per la musica bisogna crescere, lavorare, infine riuscire a farsi cullare da lei.. Cominciare a capire come fare..Ragazzi Jimi Hendrix era un poveraccio che da quando ha scoperto la chitarra ha cominciato a portarsela ovunque per esercitarsi, senza nemmeno pensarci, non era un fissato ma ha deciso di diventarlo, lui HA VOLUTO, ed è potuto diventare così com'era =)
Nulla nasce dal nulla, c'è sempre un lungo percorso dietro. A pensarci, pure poche ore fa ho parlato con una persona che sta progredendo. Brava, esorto chiunque ad evitare di scappare da se stesso, vedere cosa ne vuole fare veramente, ed apportare queste sacre modifiche essenzialmente in ogni atto della Vita. :)

Io so che cosa ti turba.

Che non realizzo nulla di concreto.
E' forse il fascino irresistibile
che ha tutto ciò che è impalpabile
su di me?

Ritorno

Città oscura
di pozza di puzza
Nebbia incrostata nell'aria,
umidiccio,
ondeggiare e traballare
sbilenchi tra la gente
è fonte di sgomento,
per me.
D'altra parte loro freddo
sguardo incerto per la vita
N'è piena la città,
nel suo ordine.

Orde di persone,
scene di vita interessanti,
rassicuranti..
Può esserci un raggio di sole
nel mio sguardo,
in questa cupa serata
mi ascolto una suonata.

A volte mi chiedo il perché di questo blog.

A volte mi chiedo il perché di questo blog.

Mi chiedo anche il perché di me stesso, e altre cose. Non importa.
C'è gente che potrebbe passare la giornata connessa a msn, aspettandosi che qualcuno li contatti per poi lamentarsi e barra o deprimersi perché nessuno lo ha fatto. Io non lo farò nemmeno per un minuto, non dilunghiamoci nel nulla; ma in passato ho passato molto momento ad aspettarmi qualcosa.

Qualcosa di simile. Ne ho capito l'inutilità

Ora è quasi ora di partire. Penso ogni tanto che non sono proprio capace di gestire i rapporti umani. Cioè in apparenza sì, ma che qualcosa mi separi sempre dagli altri. Non è bello, specialmente quando va in catastrofe e mi dicono che ho ferito qualsiasi cosa.

Distante, estraniato. Scelta?
A me a volte piace, ma è diverso. Quel pazzo lì sul palco poteva fare quel che voleva, e non lo rinchiuderanno; in strada non è così.

Ogni rapporto è pieno di limiti
che vorrei distruggere,
aggiungere lividi
è inevitabile
ma lo preferisco all'invecchiamento
precoce.

Che ti sia di promemoria, questo.

Le migliori cose che dici che sono sprecate.
Probabilmente alcune persone ne sprecano con te.
Devi smetterla con questa abitudine dal volere qualcosa in cambio. Io da questo mi vorrei distaccare, ma perché è così difficile? Decido di non stare abbattuto, non ha senso. Tutto ciò non ha senso, veramente. Come puoi volere qualcosa che non vuoi più?
E' un attaccamento immaturo.
Sarà solo passione?e che cos'è..
Sono alterato, è questo il problema. Odierei ammettere un problema di questo genere con me stesso; infatti sto esagerando. Ma per me l'esagerata attenzione dei particolari(vuoi criticità)porta alla conoscenza di me stesso.
E chissenefrega di chi legge, finalmente. L'importanza è relativa, in più se qualcuno vuole capire capisce..un po' più di me, eccettera.

Io sono davvero contento di donare me stesso agli altri, ed ora vorrei godere di questo... :)

Che ti sia di promemoria, questo

Questa piazza.

Osservo piccioni zompettare
attaccandosi a un pezzo di pane.
Chi più feroce, lo addenta
Chi più maldestro, lo afferra
e lo agita per aria.

Aria - è calma stamattina,
e come sto seduto su questa panchina,
anche la mia anima s'accomoda(accoccola)
si rende calma.
Il cielo blu, i colori di un albero che perde le foglie d'autunno
e persino una casa colorata -
Cosa vogliono di più,
i miei occhi per giocare?

Un ignoto segnale, invisibile
li richiama
Da gremita che era,
deserta ora giace.

Questa piazza.

Musicisti

Siamo giovani ed arroganti,
supponenti;
imponenti,
importanti
A ciò noi aspiriamo.

Breve saggio(racconto) sui programmi a premi e la tv in genere

Cena.
E' arrivata la sera, e si cena(di solito).

Inestricabile il momento in cui consumare il pasto in cucina; perché non voglio certo isolarmi, ed evitare di passare anche quel momento coi miei genitori. Ma chiediamoci: perché voler fuggire? Perché c'è la tv.
Eh sì; naturalmente quando si mangia la tv è perennemente accesa e sintonizzata sui programmi più scemi e ciarlieri o chiassosi (ma esisterà poi un'alternativa, in quei momenti della giornata?).
Allora, regolarmente, comincia la mia battaglia mentale. La mia resistenza mediatica. Resisti, mangia, sii sereno..Non vuoi rovinarti il pranzo/cena.. E così anche questa volta, cercavo di non ascoltare le musiche d'opera ridicolizzate nel contesto, il sentimentalismo portato all'eccesso, l'ostentata teatralità di sto conduttore del famoso Affari tuoi.
Ma mi rendo conto che più ci penso, e più m'avveleno!il sangue che scorre e m'agito più del necessario; non voglio. Mi devo controllare. E mi rivedo sulle soglie dell'esser burbero, anche con mia madre.

No!.. non volevo esser così, cosa mi porta a tanto? Sento chiusura, ostilità - e non è altro che voglio dimostrare, mi porta i denti a dover digrignare..

Riflessione, stop. Mi calmo. Ora ho capito. Focalizzo nella mente la scena in cui cambiai posto in tavola; da allora do le spalle alla televisione. Ah ah!cambio posto. Ora la tv sta praticamente di fronte a me, la posso guardare, ci sono dentro da un altro punto di vista.
Sapete..C'è spesso il rischio di perdere il senso delle cose. Spesso. Intendo ancorarsi nella propria opinione, il proprio modo di vedere le cose..Disprezzare. Io l'ho sempre voluto evitare. Pensiamola in questo modo: per quanto ostili, restii a comprendere le ragioni, dovremmo o non dovremmo ridare periodicamente la possibilità, a qualsiasi cosa, di venire rivalutata? Secondo nuovi canoni, perché cambiamo.

Ecco, ma la cosa più importante è stata questa: visibile la chimera, la mia mente s'è placata. Quando hai di fronte certi mali e puoi osservarli, giudicarli pacatamente: sì, devo ammettere: dalla più completa repulsione sono passato ad una complice tolleranza, e questo mi è piaciuto..dannatamente piaciuto. Ho cambiato il punto di vista, ho aperto la mia mente, mi sono tranquillizzato.

E infine andava pure lasciare mia madre commentare, e risponderle raramente, ben poco interessato, ma quasi partecipe. Ognuno ha il diritto di appassionarsi a ciò che vuole, se lo fa con necessaria meditazione. Mia madre era dispiaciuta per il concorrente di turno, che sembrava una bella persona e perdeva la possibilità di vincere un bel gruzzolo: mi si è aperta allora la questione dei quiz e dei programmi a premi come elargitori sociali, quasi una funzione mancato al comune cittadino di migliorare la vita(o farsi giustizia), un mite sotterfugio per innalzare gli standard di vita di alcuni comuni mortali.

Certo su questo si potrebbe ancora discutere, maa...

Assioma

Ogni cosa che fai ti prende tempo.

Ogni scelta di fare una cosa esclude inequivocabilmente tutte le rimanenti, per sempre.

Il nostro tempo è limitato.

La nostra condanna è la rinuncia, la nostra scelta la condanna

Up, il film. Attenziuone spooiler!

Era incantevole
col sogno di volare,
t'ha insegnato ad amare.
Ingannevole il pensiero
di rendere un sogno vero.
Negli anni coltiviamo
orti densi di verdure,
ogni tanto le paure
sotto forma di gramigna
lo invadono.
Implodono come palloncini
che sorreggono la dimora
del nostro cuore.
Ma non è cosa, che vuol l'amore
ma nel pensiero e nell'idea,
si realizza.
Disprezza l'attaccamento
e idealizza ogni utilizzo,
sostituisce alle cose
le persone.

Ogni giorno che passa è un giorno in cui la vita ci assorbe e può distoglierci dai sogni, ma non è mai troppo tardi per realizzarli.

Questa è una frase che riassume bene lo spirito di Up, ma non sufficiente a esplicare la serie di argomenti affrontati del corso del film. Detto così, infatti, ci sembra di avere un classico: la storia e il percorso del buono che continua a credere nei propri sogni, sconfigge il cattivo, infine cresce e vissero tutti felici e contenti.
Bè, da un certo punto è pure così, e questo è fantastico. Fantastico perché una favola semplice come questa può ancora emozionare. D'altra parte invece, incompleto;vi spiegherò perché.
Il primo quarto d'ora è piuttosto commovente. S'impara come l'amore può essere bello e semplice, in meno di cinque minuti viene riassunta la storia di due vite, il percorso di una coppia felicissima che fallisce nell'essere famiglia completa per un mero problema fisico: insomma, lei non può avere bambini. L'accompagnamento musicale è semplicemente da brivido, credo di non essere stato l'unico col groppo in gola nelle fasi finali in cui invecchiano assieme e lei, infine, lascia il marito.
L'intenzione primaria di queste scene è di esprimere come il sogno di una vita sembra perdere d'importanza, sovrastato da questioni più necessarie e imprevedibili. Il sogno è una promessa strappata da una lei bambina a lui: costruire la propria casa sulle cascate - un posto senza età.
I due, inizialmente, soccombono all'illusione ricorrendo ad alcuni sotterfugi estetici per fingere di essere lì, quando, a loro malgrado, non è così. Negli anni riprendono in mano l'iniziativa istituendo un fondo apposito che viene regolarmente razziato per provvedere a varie mancanze dovute a incidenti che possono capitare a tutti. A quanti è successo di dover accantonare le proprie velleità per dover provvedere ai bisogni primari?
Dopo questa introduzione ci ritroviamo con un Benjamin vecchio, acciacato, e -giustamente- di mal umore. Prende in giro un giovane esploratore, che si ritroverà a suo malgrado in casa proprio per il pretesto fornitogli (era meglio essere diretto ed allontanarlo..qua c'è lo zampino del karma!), infine viene costretto a trasferirsi in una casa di riposo perché ferisce involontariamente un operaio per proteggere la propria cassetta della posta.
Ora, questo è un episodio meno trascurabile di quanto si possa credere. La cassetta della posta è un oggetto che la lega a lei, nel momento in cui ha paura per la sua incolumità perde il controllo. E' una forma di amore deviata, incontrollata(ma in fondo comprensibile), che lo porta a culminare nell'aggressività - ma su questo torneremo più avanti.
Ora, tanto per ricordare al disattento spettatore che si tratta pur sempre di un cartone animato, il protagonista riesce a far decollare la propria casa con qualche migliaio di palloncini, riuscendo a pilotarla come fosse un aeroplanino. Ma del resto, che diamine, le cose possono essere un pelino più facili almeno in un film di animazione?
Non voglio descrivere ulteriormente la trama, ma i punti di riflessione più interessanti a mio parere. Troviamo, dopo la coppia che non può completarsi, la famiglia spezzata: del padre del ragazzino non si capisce bene se ci sia o non ci sia, è forte il dubbio infine che sia morto o scappato tempo fa. La persona che si occupa di lui è un parente, probabilmente una zia(a un certo punto dice che la chiama per nome e non mamma), o il padre s'era risposato..chissà. E' però una situazione che riguarda tante famiglie, oggi. La cosa più toccante in questo frangente è quando il FIGLIO parla, coinvolto, dei momenti passati col padre. Benjamin gli fa notare che sono tutti stupidi, e lui gli risponde qualcosa tipo 'Io mi ricordo solo dei momenti stupidi'..E' così, quando si perde una persona, o non la si vede da un po', sono i momenti apparentemente più insignificanti che acquistano valore, perché formano un legame speciale tra le due persone - non c'è bisogno dell'avvenimento, per rendere un istante prezioso.

Un tema all'interno del film che riceve particolare attenzione poi è il cane, e il suo rapporto con l'uomo. Il fatto che abbiano la possibilità di parlare è naturalmente un incentivo a capire i meccanismi di questi animali: fedeli fino alla morte al padrone, passano dall'ostilità al 'vi vogliamo bene' quando il cattivo di turno definisce gli intrusi ospiti. Impazziscono al sentore di uno scoiattolo, scattano alla possibilità di un premio e si limitano a dire 'punta' per puntare indicando un elemento utile. Eccezionale.
La metafora più ingegnosa si ha verso la fine, quando il cane Doug, che si era ribellato e quindi viene riconosciuto come nemico, ribalta la situazione venendo riconosciuto come capo..semplicemente ridicolizzando il capo attuale, inserendogli il cono della vergogna(altra trovata geniale) e rendendo, inavvertitamente, il suo timbro vocale hilarious. Lo leggo in differenti maniera 1:basta vedere le persone in differenti maniere, per cambiarle da autoritevoli e spaventose a stupide e ridicole 2:le regole del branco vanno rispettate e chi sconfigge il capo
diventa il nuovo capo.
Il punto fondamentale di critica alla società coincide con la rinascita del protagonista. Egli, finora disperatamente attaccato al sogno della moglie defunta da realizzare, burbero e disinteressato al resto del mondo, cambia dal momento stesso che l'ha realizzato. E si rende conto che un sogno lascia un posto ad un altro, una volta che s'è raggiunto, e non dobbiamo dipenderne..Egli si libera degli oggetti che rappresentano il suo passato e il suo ingannevole legame con lei; si disfa di tutta quella zavorra per guardare al futuro. Ed è proprio così che si illumina; comincia ad amare veramente, a volersi prendere cura di ciò che lo circonda; arriva ad abbandonare, infine, la casa che con tanta fatica ha portato lì, la rappresentazione di un sogno: ma solo fittizia, perché quel sogno s'è realizzato e deve separarsi da un bene fisico se vuole proseguire.
Insomma un attacco ai beni materiali spesso futili che invadono le nostre vite (e quelle dei BAMBINI fin da subito) e ci distolgono da ogni visione ideale

Nel viaggio

Cabine affollate,
corpi ammassati in improbabili posizioni
di riposo.
Vibranti e quasi attenti,
mentre il mondo si muove
o è solo quel mezzo, che li porta
altrove.
piccole mosse al buio
e leggeri movimenti
di pelli a contatto tra loro,
inermi nella fusione
dei miti intenti.

Era come un vuoto...

Era come un vuoto, che mi lasciava interdetto.
Anche quell'esperienza era finita;meditavo incerto sulle cause di quella specie di frustrazione. Voleva dire sentirmi eccessivamente legato a quelle persone, e sentirne la mancanza?No, impossibile. Casomai un attaccamento infantile come al seno della madre, pensai, la necessità puerile di avere e quindi l'insoddisfazione che subentra quando dall'oggetto ci separiamo.
D'un tratto, il cambiamento. Vagavo lentamente di ritorno verso casa, macchine e persone sfrecciavano attorno a me. Frenesia, vita. Mi accorsi di essere tranquillo, e privo di qualsiasi passione.
Non avere una meta e desideri precisi sul da farsi mi spaventò, innanzitutto; ma poi, ecco!ho trasformato l'assenza in valenza.
In pace coi sensi, con me stesso, mi pareva d'essere. Mossi da aspirazioni ambiamo a diversi traguardi e questo suscita sempre un certo turbamento, almeno potenziale, per così dire. Invece allora, in qualche modo inspiegabile, me n'ero liberato. Allora mi sono sentito benissimo, ho sorriso, mentre i passi mi avvicinavano inesorabilmente a casa...
Ora già bramo, scrivo;ne è la riprova. Altrimenti, che cosa ci starei a fare? Non posso ancora vivere libero da angosce e turbamenti come da passioni e sentimenti: non ora.

Genio=disordine? Ve lo dico io come stanno le cose

Ho visto sovente come si è soliti associare il disordine al genio/artista.
Definiamone innanzitutto i motivi: questi si possono raggruppare, credo, in due calderoni che sono:1)la noncuranza(incredibile) 2)l'eccessivo numero di stimoli, e la mancanza di tempo per tenerli a bada, svilupparli tutti.
Il mio disordine deriva dal secondo; tra l'altro, si fa ogni tanto appello a una strana forma di nostalgia che c'impedisce di gettare gli oggetti nell'oblio, perché legati ai ricordi eccettera. Questo è un ulteriore incentivo all'accumulo.
A me piace il fatto di avere tante idee per la testa, ma non vado così fiero del mio disordine. Posso trovarmici più o meno bene, ma, sarà anche per carattere e segno zodiacale,(che può sempre essere una buona scusa) ma ho l'impulso irresistibile di riordinare, mettere a fuoco, queste cose gettate a caso non m'aiutano nella mia vita, intesi?
E ho visto che nella stessa maniera, molti(tutti?) di noi ggiovani cercano questo equilibrio, di mettere ordine nella propria vita, si prendono periodi di pausa, eccettera. Allora credo che, logicamente, la tendenza dell'uomo sia cercare una supremazia su questa entropia, un controllo, lo star bene si ricollega automaticamente a ciò di cui dobbiamo disporre.
Quindi è il seguente quesito che devo affrontare: tra quelli [che possono vantarsi] di avere questo disordine in stanza ed in testa, quanti posseggono realmente il controllo? Quanti sanno e sovrastano e potrebbero utilizzare nell'immediato quelle risorse a piacimento? Non si bara, io ho cose risalenti a tanti anni fa - io ho cose che non so. Ecco, probabilmente il genio sa, e può utilizzare.
E sapete questo cosa significa? Che per risvegliare il genio che è in noi dobbiamo necessariamente riprendere possesso delle risorse, crearci in questa maniera la mappa mentale, liberare la mente dai pensieri in eccesso. Ricordiamoci che abbiamo bisogno di un vuoto, per riempirlo con cosa serve di più a noi. Ricordiamoci che è importante trovare continuamente nuovi punti di vista e d'inizio, nella vita. Noi siamo adesso, e lo spazio preso dal disordine rappresenta - ahimè - una fetta di passato irrisolto che sta lì a guardarci; a ingombrarci.
Quando sapremo sottometterlo alle nostre idee infinite, saremo geni

Nessuno scriverà niente aggratis.

Un'altra giornata volge al termine, e possiamo cercare tra quel paio di amici che fanno gli anni oggi. Amici su Facebook, perché all'ultimo concerto ho sentito la gente scambiarsi il contatto lì al posto del cellulare. Bè, almeno impari nome e cognome della gente
Mi sento particolarmente stupido, ora, a scriverò su un blog. Sul mio piccolo blog piccino picciò, cioè, ma come le ragazze adolescienti, eccettera, che hanno bisogno dello spazio e scrivono i trascorsi - cioè, ma dove sono andato a finire °__°?
guarda uso pure le faccine.
E allora, che c'è di male? C'è di male che mi sento tanto solo, oh, perché il mondo non legge queste cose e non mi lascia i suoi meravigliosi pensieri. Peccato, sarebbe interessante, m'interessa sempre il dibattito, poi accrescerebbe il mio ego, eccettera. abbè, la pianto sì.
Tanto ADEESSO si va a dormire, e non so che volevo dire con precisione. Ah sì,
volevo lagnarmi forse dell'umano spersonificato che si circonda di amici su FBi. Tra l'altro sto ascoltando Le luci della centrale elettrica, quel figo di Vasco Brondi che consiglio a tutti gli amanti della poesia in italiano post-tossica frustrata e maledettamente bella.in musica. Altrimenti, statene alla larga che è meglio, si capisce..

Ecco, non è male questo momento.comunque. Grazie..
Diffondete il verbo, voglio altri sostenitori..E il mondo.ok?

Scoperte portano ad altre scoperte.

Per la prima volta nella mia vita, in questi giorni,
il tempo sta passando lento, e svelto, allo stesso tempo
o forse, più semplicemente, sta passando nella maniera giusta.
Prima mi sembrava che la terribile intensità delle giornate le distanziasse presto nel tempo,
le rendeva spontaneamente più lontane, nella mia percezione,
come se il ricordo della settimana prima ammontasse a mesi virtuali stipati nella mia testa.
Questo è un periodo particolare che non durerà troppo a lungo;
ad ogni modo, il cambiamento avviene dentro me.
Credo tre quarti delle persone economicamente benestanti guardino con diffidenza alle idee dell'amore che sto sperimentando, alcune ci vedono necessariamente il collegamento con qualche setta o religione.

Ecco, allora definiamola religione, questa corrente di pensiero, insieme di correnti di pensiero e filosofie e metodi e visioni di vita. Qualcosa che non costringe a dottrine indefinibilmente inspiegabili dogma, che non ha riti o doveri

-casomai l'unico dovere che si impone il singolo è nei confronti di se stesso, per il suo bene..-

ma colpisce solo i singoli individualmente..ecco io credo che sia questo l'elemento portante e più interessante, a differenza di tutto ciò che ci ha abituati (leggesi, ce l'ha fatta stare antipatica) la varia religione di massa
scavalchiamo gli interessi
perché ognuno agisce nei confronti di se stesso, per il suo bene! e in linea con questo, ama anche gli altri..
e non c'è nulla di finto o ipocrita in questo!

Allora infine, ed è la cosa più sensazionale, non credete che se innumerevoli persone cominceranno a pensare ad agire a viverla in questo modo(perdonate il pantano, ma tanto non avevo come presupposto l'essere chiaro..),
allora nella loro individualità, unicità, come la volete chiamare..non saranno comunque uniti,
e per visioni simili, che li porteranno a rispettarsi ed amarsi semplicemente senza presupporre l'intervento di personaggi gerarchicamente elevati, soldi, interessi, schifo??

Quando hai

Quando hai tanto tempo,
è come una distesa di mare pressoché infinita
in cui galleggi sulla tua mesta zattera,
e anche l'orizzonte stupendo e così pieno di possibilità
è innafferrabile.
Allora è quello, non ti rimane che crogiolarti
sul tuo divano di legno inconsolabile,
grattarti e perire vivendo
Quando hai tante possibilità,
è come l'albero della vita
ricolmo di mille frutti diversi
E ognuno è fantastico, ognuno interessante,
e questa scelta terribilmente spaesante.
Così stai a guardare, pensare
contempli fintanto che non cogli qualche squarcio,
di frutto ora marcio.

Spiegazione

Cerchiamo nella solitudine e nell'isolamento un posto sicuro, in cui rifugiarci ed evitare d'essere giudicati.momentaneamente.Da noi stessi.
E' possibile che si ribalti anche la stessa concezione del 'bene per noi'. Nel momento in cui ci rassegniamo, cedendo al cieco odio e perdendo autostima, vediamo nell'abbandono la soluzione, una finta risoluzione di noi stessi; è, ovviamente, una vacanza di poco conto
e siamo pronti a pagarli, i conti, appena tornati.
Poi, è una questione di come tira il vento, come proseguono le cose..
..anche se il fardello da portare sarà sempre più grande, necessariamente.
Curioso il dolce rifugio che offre la malinconia:
eppure, quando dipende da rinuncie, sconfitte,
abbiamo solo perso di vista ciò che raggiungeremmo scavalcando questa odiosa malattia.
Sminuiamo facilmente la vera soddisfazione catturati dalle 'gioie' effimere del presente,
e ci volgiamo a cose nascoste, ombre
inesistenti quanto palpabili nella mente
Catturati da questi fantasmi, cominciamo a muovere i passi nell'altro mondo..
facendo così passare in secondo piano tutti i tormenti di questo.

Flessione(ri..)

Ricerca ogni cosa che non conosci profondamente.
Perché sempre è ciò che non capiamo che ci provoca tedio,
in verità paura.
Non ignoriamo discostandoci dalla materia,
in atto di chiusura.
Contempliamo invece con maggiore convinzione,
cerchiamo la conoscenza, la vicinanza, la comprensione,
e accetteremo convivendo più appieno con una nuova visione.

Culinaria

Sto mangiando formaggio emmenthal assieme a melanzante impanate
e non pensavo potesse essere così buono
turbine di sapori consistenti
mentre la pasta si cucina
e già pregusto di godere
di un bicchiere
d'acqua fresca
sarà cruciale.

I vecchi tempi della salsina kebab.

Soleva sporcarsi le braghe con quella gustosa salsa di yogurt,
come gigantesche caldarroste i panini strabordanti nella sua bocca
ardente, fero-vorace divorava la preda stecchita
Quella macchia si sarebbe ripresentata solo il giorno dopo,
come un conto da pagare, che i soldi son finiti chissà dove.
I fumi dell'alcol non permisero tale considerazione
Ancora una volta, vagando confuso nella notte,
aveva ritrovato nei turchi dimora gradita
Nella salsina, emblema della strabordanza
un eccedere, non accontentarsi mai-la vita.

Non si dice mai abbastanza

Io me ne rendo conto, ma
trascuro un poco le cose positive che mi circondano.
Ebbene sì. In ogni era recente, tempo immediato, che diavolo dico..insomma, ho di che essere contento. Forse è il vecchio discorso, non si apprezza appieno ciò che si ha (e si comprende il valore di ciò che si perde), ma non è esplicativo a sufficienza in questo caso. Accidenti, che paroloni astrusi che uso poi(?).
Sentite, è solo questo il discorso. Rendetevi conto delle cose che vi circondano, di brutto. Sì, di brutto; non dico solo un po', non basta. Non sono solito a fare prediche, ma questa è veramente una cosa importante. E si ricollega a mille discorsi, all'essenza addirittura di vivere, perché torniamo bambini, a godere(Godere!!) d'ogni cosa semplice.

Sì, è così ed è proprio come sembra.
Riflettete su ogni minimo accenno di felicità che vi circonda, davvero..è essenziale.
Non si dice mai abbastanza.
Stare rinchiusi in una campana di vetro
e non sentire suono alcuno.

Trascrivere,No.

No.
Non ho voglia di pensare,
non ho voglia di fare
né di bere per dimenticare
o evitare.
Che diavolo sto facendo?
Dov'è me stesso, qual è?
Se è una stanza di specchi che deformano
preferirei uscirne, grazie.

Un romantico alle medie.

"Non dare questo biglietto a ivo!"
"Perché?"
"Voglio avere qualche ricordo. Sto male."
"O qualche prova?"

Un romantico già nostalgico, paradossalmente, di quel periodo?
Di cosa mi rendevo conto? Pregustavo il futuro, cosa???
Solo ricordi, scartoffie di memoria.
Giacciono accantonate, mai dimenticate,
in un posto prescelto.
[..mi diverto..]

Ebbene sì, ho conservato montagne di bigliettini scambiati fugacemente coi compagni di classe. Alcuni sono particolarmente interessanti, altri terribilmente inutili. Eppure ho raccolto anche quelli, ed è evidente che mi sono prodigato abbastanza per farlo.
Ah, e naturalmente si parla di una ragazza, sì. Ho conservato quasi solo quelli.
Un..amore? controverso. Davvero, considerando l'esperienza di una storia nata e morta per gioco..e pur sempre rimasta un gioco!

Non è poi una cosa di cui mi sono liberato facilmente, in effetti, ci ho pure sofferto un poco..Anche se a pensarci adesso, appare tutto così ovviamente puerile! E poi, ripensandoci imparo da me stesso, su me stesso..Mi piacerebbe sapere invece come la pensa lei! Sarebbe carino scambiarsi qualche opinione e parlarne..

Eppure, i contatti si perdono così facilmente. E' la solita storia..Qualcuno rimane, tanti ne perdi, la vita ti porta chissadovenontel'aspetti, bla bla bla. Ah, e quando ti rivedi, se ti rivedi, in genere non parte la sfilza di ciao come va che fai uni esami lavori?-e chi si è visto si è visto.
Peccato, veramente..ma concediamoci di serbare i ricordi. Che siano bigliettini, messaggi del cell accuratamente ricopiati, oppure ehm..log di msn.. (immagino che a uno viene da pensare che questo è davvero il peggio ma tranquilli una cosa ho imparato: non c'è limite al peggio e allora teniamoci stretto anche qualche benedetto log...)

Beh, la cosa finisce qui quindi buone cose nella vita eccettera. Si può dire altro, ma son luoghi comuni, no? Uff..buonanotte

Mi tengo tutto per me.

Gnééééé.

Aloe?

Non è che si sta preparando
a cambiare, migliorare (o ad emigrare)
Ella muore, inesorabilmente.
E così si secca, uno stelo dopo l'altro,
non sarà mai appassito il fiore
che non può esser mai nato.
Non ce la fai; ti dò la mia energia;
non ti basta.
La mia energia, è pressoché nulla.
Sono infastidito, mi sento frustrato
E' inutile pensarci, e allora lo farò.
Tanto noi lottiamo sempre,
con le cose che non cambiano.
Pur soccombenti,
magari qualcuno ci vedrà,
nel lampo finale,
e quello, sì, che avrà speranza
di poter cambiare le cose che noi no.
Se non vorrà altro,
qualcosa di diverso,
Ancora.

Se tutto questo è naturale

Aspirazioni derivanti dai bisogni, dalle cose che mancano.
Si vuole ciò che non si ha.
Si ricerca ciò che non puoi trovare facilmente

Le grandi amiche eterne.
Foto di facce spiaccicate che poi si deformeranno,
chissà come, chissà perché

Una dimostrazione di karma.
Un lavoro preso alla leggera,
un aiuto col sorriso e poi una telefonata

Il salario minimo consentito..Di sonno.

Mi sveglio ch'è stata praticamente un'interruzione dal ieri, la notte passata.
Nel vacuo qualcosa è successo, ma non si capisce come e cosa. Le funzioni motorie, stop, il respiro rallentato, ma a parte queste cose qua..

Tornare troppo tardi, svegliarsi troppo presto. E scene che si sono riproposte ancora, non nuove. Qua e là cerchi i frammenti scomparsi, solo nascosti dalla nostra incapacità di metterli al sicuro.
E' il meccanismo della festa. Poi ti corichi disfatto, e il corpo si lascia distrarre da ogni minimo disturbo, e ti ritrovi svegli con questa misera manciata di ore di sonno. E non ne hai affatto, paradossalmente. Di sonno.
Ma tutti i conti ti fa quadrare, prima o poi. Ce li ho sulla groppa quei kilometri di letto ancora da percorrere, e non so come farò se domani mi alzo prima di oggi, e dopodomani ancora prima di domani.

Buona Samuel, torna a dormire. Non posso..

Sentirsi tutto e niente, è sempre la stessa story.

Non mi sopporto più, e non è una novità. Eppure...

Tra le tante cose che ho capito, sembra sfuggirmi sempre qualcosa di fondamentale. Qualcosa su me stesso. Pretendo molto, da tutto. Me stesso in primis, e da qui le insoddisfazioni. Immagino che quando io non sia più tanto leggero, e mi crolli addosso tutto ciò che non mi piace, allora nascono questi momenti di solitaria tristezza. Non so quanto può dipendere dal grigiore del tempo, questo. Stamani non mi capivo. Credo che dipende anche dalle ore che passo da solo, scarso di contatti umani. Da un certo punto di vista mi va molto bene.

Desidero alcune cose comuni a tutti, per altri aspetti non mi curo affatto di certe altre..'fissazioni' altrui. Che poi mi sembrano stupide, e mi pare di essere arrogante presuntuoso, questo non mi piace, lo evito allora.
Mi chiedo forse dove sono quelli come me. Ma capisco quanto siano difficilmente reperibili e, soprattutto, individuabili, nascosti come tutti da una pseudo-maschera di buona creanza mista agli usi comuni e alle difese di cui si arma la nostra anima.
E bla bla, infine penso che siano tutti un po' come me. Perché li voglio tutti? Sono egoista, sono infantile? Certo, ma sento questo atteggiamento come proprio, e mi piace. E' difficile da spiegare..ma, del resto, se qualcuno volesse capirmi ci potrebbe pure provare..

Gente in gamba

Ci lasciamo spesso annacquare o irretire dai cosiddetti perditempo patentati.(che poi, s'avessero una patente per quello, sarebbero pure seri.) Le intenzioni non bastano(messo che siano state elevate dallo status di mero corredo) per divenire delle persone in gamba.

In verità, ce ne sono più qui intorno di quanto sembri.
Che siano stronzi, un po' ingenui, avvocati, nerd, netturbini..
Non è il vestito che conta. Sociale, o mentale. E' quello che dimostra e l'atteggiamento con cui si approccia alla vita,
e allora la persona in gamba mi ispira,
io, nella mia bambagia,
io, nella mia inettitudine,
Noi, nella nostra umanità
Inteso come la nostra comune appartenenza umana
che ci rende capaci e incapaci di provare mille 'umanità'.

Se siamo legati da questo, dovremmo muoverci tutti insieme per costituire una nuova forza,
un qualcosa che resterebbe solo nell'aria, mai ristretta nelle convenzioni sociali
Sempre presente come assoluta intenzione creativa, costruttiva, e ottimistica.

Allora vivremmo meglio

Modena. Appunti di viaggio

9/4/2009

Ebbene, mi trovo in treno e sto per partire. gente che corre, vedo fuori dal finestrino. Name taken la mia colonna sonora.
E' partito. I capelli si stanno asciugando, un raggio di sole ora illumina le mie parole. Sto cercando di lasciarmi andare, adesso va meglio.
Lasciare un'altra volta la citgtà...Mi farà bene.

16.04

La gente tende a incupirsi, quando sta da sola. Così, alcuni cercano una continua compagnia. Io cerco di stare tranquillo e 'leggero' - ma chissà s'è poi questo che percepiscono quelli intorno a me! Insomma, si avverte sempre una tensione palpabile quando si è in un posto di soli volti sconosciuti, è normale... Però mi pare anche un po' inutile. Vorrei sciogliere tutto questo, dovrei attaccare bottone alla prima occasione (o anche quella prima, la zeresima occasione) in modo d'evitare a tutti questa spiacevolezza, accendere il buon umore (per quanto sia possibile).
Così poi ti risultano tutti antipatici, per quanto tu possa ipotizzare un'alta benevolenza reciproca, e non si rischiano di incrociare in torvi sguardi lanciati di soppiatto.
In cui 90% immagini che quell'altro ti odia.
E poi eccoli, impegnati in mille gesti e cenni pseudo-quotidiani[...]
Se non si ha la possibilità di distrarsi, tanto meglio: attese infinite a scrutare i dintorni senza sapere precisamentedove posare lo sguardo, arrestati solamente da quello altrui che cogliamo generalmente con rinnovata veemenza.
Tutto questo senza un vero perché[...]

17.46

Parte due.
Ho appena sentito Elisa, ho cambiato treno, ora si va verso Bologna.
Ho parlato con una signora, alla stazione, che mi raccontava [osservando sfilze di jeans sulle gambe dei viaggiatori] di come sono cambiati i tempi, e le donne che una volta dovevano cambiare più e più volte calze rotte, ed erano costrette, praticamente sempre, ad indossare gonne (lunghe) e tacchi.
Oggi vince la comodità, è nato il genere casual.
Ma lo raccontava bonariamente, con quel tipico sorriso nostalgico che si dipinge sui volti degli uomini e delle donne che rammentano il passato. Da sempre.
E che una volta i riti che univano erano i più disparati, come la nascita dei pulcini.
Mi sono chiesto quali cambiamenti e novità dovrei affrontare tra trenta o quarant'anni. Ma sarà così differente per noi della generazione post-post rivoluzione industriale, e [succubi] dell'invasione tecnologica, in costante evoluzione?
Chissà. Forse ci sarà una rivoluzione ben poco mite anche per noi. O d'altra (pa)natura. Ho quasi paura, perché so che la razza umana è incontrollabile, e i popoli son tanti: lungi da loro fare la pace e basta.

Bule

[dalla rete]

La bulé o boulé dell'antica Grecia (dal greco βουλή che deriva dal verbo βούλομαι boulomai che significa volere) era l'assemblea in cui si svolgevano le consultazioni popolari delle poleis, in cui il popolo approvava le leggi (nomoi) ed eleggeva i magistrati.

L' Abulia è uno dei sintomi della depressione; impedisce di prendere decisioni in maniera autonoma, di imporre i propri desideri, di intraprendere qualsiasi iniziativa e di compiere un'azione pur sapendo che è necessaria[1]; infatti l'etimologia della parola è greca e significa "senza volontà" (richiamando il concetto di pigrizia). In origine, però, il termine greco abulia significava irriflessione, stupidità.

Bule (or Bulé) pronounced [Blay] (or [Boo-lay]) is a commonly used word in Indonesia to describe a white person or person of European descent. It is also used for calling light-colored persons. Even though several dictionaries point out the definition as albino, most native Indonesians do not consider the term as derogatory.

Velleitario

Ritratto di un giovane con troppi progetti e poca concentrazione.

Essi marciavano convinti, ed io rimanevo indietro.
Con i loro sogni, le loro aspirazioni,
le loro strade apparentemente già spianate.
Ma se le stavano preparando loro,
con le loro mani.
Io forse non capivo, o capivo troppo bene.
Sono un bel velleitario.
Capace d'immaginare talmente bene sogni e ambizioni, [materializzati in astratto]
da rimanere con un pugno di mosche in mano.               [smaterializzati in concreto]
Mentre gli altri cominciavano a pensarci, io cazzeggiavo.
Quando invece presero a indirizzarsi, io meditai.             [mi persi in questa meditazione..]
Arrivavo sempre in ritardo: anche con le passioni.
Essendo incapace di prendere delle decisioni vere, poi,
ne presi alcune affrettate, quando ormai il tempo mancava,
quando ormai bisognava prenderle.
E in ritardo.                         [comunque in ritardo.]
Naturalmente, il risultato fu catastrofico,
o qualcosa del genere.
Cominciai a ritrattarle, a prendere altre decisioni
Eppure sembrava tutto già così in partenza,
e io con la stupida valigia che corro.
Perché devo vivere con questa sensazione addosso?
Non posso mettermi a camminare tranquillamente,
lungo freschi sentieri itinerari,
Affrontando con serenità questo percorso?

Il signor Giampaolo Giuliani.

Ebbene, qualora non lo sapeste,
'[..]nel giorno del terremoto che ha duramente colpito l’Abruzzo ed e’ stato sentito in tutto il Centro Italia. Il fisico che ha inventato un sistema per prevedere i terremoti, settimana scorsa era stato denunciato per provocato allarme. Oggi e’ stato raggiunto dai giornalisti.'
In poche parole, grazie alla rilevazione delle fuoriuscite anomale dal sottosuolo del gas radon, quest'uomo avrebbe inventato un macchinario per prevedere i terremoti.
Quando i sensori dellla macchina sono impazziti, e ha messo in allarme le forze dell'ordine, pensate un po'?queste lo hanno intimidito, dicendo letteralmente che lo avrebbero denunciato.

By the way, le ricerche di questo sistema di misurazione del radon per la previsione dei terremoti sarebbero già cominciate nella seconda metà degli anni sessanta(66 in Russia se non erro), eppure pare non siano state doverosamente cag..calcolate, ragion per cui, forse, Giuliani non ha ricevuto i finanziamenti promessi (ha speso soldi di tasca sua per costruire una macchina che potrebbe mettere in guardia di fronte a catastrofi naturali, pensate che cattivo) ed è stato oltretutto deriso.

La ciliegina sulla torta, in tutto questo, è che a quanto pare, successivamente al sisma, un uomo sia passato a trovare il suddetto ricercatore per minacciarlo a morte.

Perché?perché non li aveva avvertiti..
Che sensi di colpa si trova ad affrontare adesso, lo potete immaginare?

E' per questo che lascio una parola scritta qui per lui: solidarietà. Ho cercato su internet un contatto, in mancanza d'altro vedo di rendere onore, sul mio umile blog, a un uomo che è una triste rivistazione moderna di un 'al lupo' traviato.

Lo scambio.

E' più facile temere
tenere le distanze
isolare
E' più facile giudicare
offendere
criticare
E' più facile pretendere
Volere in cambio
catturare
E' meno facile proporre
offrire
liberare

E' più facile chiedere
meno facile rispondere?
Nessuna delle due,
ma vince lo scambio.

"E' capitato di nuovo"

Io credo molto in queste interessanti casualità,
momenti in cui capita una determinata cosa
che si ricollega con un'altra, e perfettamente in quell'istante
ti succede qualcosa che non sembra "casuale".
E amo il succedersi di questi momenti,
in una determinata giornata.
Mi piace pensare che sto prendendo la direzione giusta,
almeno per il momento, sono sulle rotaie
Sto andando forte, sto seguendo il giusto
[che sia istinto, magia, o una cavolata
ditelo voi.]

La storia di mille di questi

La storia di mille di questi, tutti legati dallo stesso bisogno di andar via.
E così scopro che sono gli stessi gruppi che ascolto, le stesso idee,
lo stesso percorso più o meno intrapreso ma più compiuto rispetto a me.
Non è una novità, l'inadeguatezza, dei desideri apparentemente irrealizzabili,
una sorta di pacata frustrazione a cui ci siamo abituati.
Non siamo i primi noi, non erano i primi loro.
Allora da un certo punto di vista sei rincuorato, perché sai che è come inevitabile,
anzi no, giusto, anzi, cosa dico
più che altro è una scelta fantastica che si deve essere disposti a intraprendere.
E' come realizzare anche una parte di sogni che qualcun altro abbandonerà..
Adesso, rischio di scadere nell'esagerazione, lo so. Eppure è così
non siamo altro che agenti di borsa che investono su loro stessi.
Cercare di realizzarsi, E', realizzarsi...

Eddai, sì. Questo è anche per voi,
ignaro del vostro reale esistere,
volgerò un vero saluto alla mia partenza
perché il viaggio è innanzitutto esperienza.

Devi andare. Ti rendi conto di tutte quelle cose che anche i più bambocci
che litigano coi genitori
che scapperebbero e poi non lo fanno
perché non ne hanno la possibilità.

Non hai nulla che ti manchi, qui.
va tutto bene, tutto sommato.
Ti può bastare, ma non ti basta.
Non puoi esserne contento

Do-menica

1.

Pur essendo già tardi,
Era come se la sera
mi stesse aspettando,
io, lì
immobile davanti alla finestra
e mi abbottono la camicia,
e sono quasi pronto.
Non so che ora è,
ma non è mai tardi.
Mai troppo tardi, dicono,
per uscir(n)e.

2.

parlavo di cose che non conoscevo,
ne parlavo, non tacevo.
Le quattro e venti
era perfetto per uscire,
Io so che uscirà anche il sole,
dopo
Per ora, cerco una penna,
e viene fuori un accendino
esco, e prendo quelle cose,
e poi...

Take your time

Come quando
aprivi la confezione
di un nuovo gioco di carte
Togliendo la plastica
smanioso,
che senti l'odore forte del nuovo,
della scatola dei balocchi.
Minuti preziosi passati
a impietosire l'adulto,
perché convincere mamma o papà
era l'unico modo d'avere
nelle grinfie quel tesoro.

Ho lo stesso sorriso stampato sul viso.

Ora capisco la grandezza
di quel gioco di bambino.
Che oggi i giochi e le mode
ci appaiono tutti uguali,
scoloriti,
agli occhi prosciugati
di una vita bianca, nera, grigia.

-

Fascio di una tentazione,
scavare nelle tasche
afferrare, graffiare
minuziosamente,
goffamente,
scrutare i paraggi ora angusti.
Trafficare, è la parola adatta
la proibizione, in base alle esigenze
Quelle reali, quelle mentali.

-

Che frastuono
il rumore delle voci che
si sovrastano,
e si voglion sovrastare
continuamente.
Ho bisogno della mia dose quotidiana di silenzio
per fronteggiare tutto questo.
Cadi, pioggia.
scorri libera
nessuno ti sovrasta e
non ti potrà sovrastare,
con il tuo splendido
rumore rosa.

-

Perché mi trovo qui?
mi son chiesto,
appena uscito.
Per vedere,
è la risposta che ho trovato.

-

E' incantevole tutto ciò
di cui ci rendiamo conto...
E' impossibile pensare
di non vedere tante cose belle...

-

che bello è il ricordo
di una mano da abbracciare
saldamente, fortemente
è lontano ormai
chissà perché sarebbe
così difficile
vivere cose stupide
in due...

-

Perché sentirsi sempre tanto osservato?
Tu sei nella tua, io sono nella mia(vita).

Genesi

Ebbene sì, ecco qua.
15.26, domenica. sono stato capace di creare un blog.
Naturalmente, il titolo è provocatorio..ma neppure tanto. Non ho voglia di spiegarlo adesso.
Ebbene sì, sono stato capace di spezzare un piatto per la rabbia. Con la forchetta.
Sono capace pure di questo.(non ne sono contento.) Già che siamo qui, facciamo le cose per bene, e sputtaniamoci a dovere, altrimenti il blog che ci starebbe a fare?
Ho già in mente cosa farò, questo pomeriggio. Devo cominciare a concretizzare le cose che ho in testa, ci sarà pur un momento giusto che sprechiamo continuamente.
Forse per queste seghe mentali.. Forse.
In ogni caso, è stato così tanto nella mia mente e nelle cose mentali, nei piani, nell'incertezza e indecisione,
che aveva già preso vita da solo prima d'esistere, questo luogo.

Allora andiamo, in pasto ai pescecani. Hasta la vista