Di una breve gita alla discoteca Kapital.

Si cerca di bere,
prima di entrare;
door selection:
la coda si salta
gli accordi raggiunti.
Gli uomini in nero
non si fanno sgamare
c'è ansia all'ingresso
e la chiamata inscenata
a coprir di regresso
l'orecchio incriminato:
quattro pendenti
sono un reato.
Mi salta il piano
ma non è stato vano.
Con i gesti della
scenata italiana,
come siamo noi
è fare serata.
Lesta la bottiglietta
sotto un'ascella protetta:
nell'edificio trafugata
ed in bagno consumata.
E' tempo di foto:
nel salone iniziale
per sentirsi come stars
non si fa nulla di male.
Però se il gioco
è apparire,
coi sette piani
vorrei interloquire.
Poco da dire,
nah, siamo vuoti
sono vuoti e
come non riempirci?
Sotto veli di soda
è ciò che ci arrota.

Siamo tra corpi sudoriferi,
sudici colletti di camicie imbrattate.
Da ascelle pezzate circondati,
ma la vista di perfezione sta vicino a qui.
Tra i sette piani di logistica acertidumbre,
gravidi vacui di voluminose venues.
Con la cautela scaduta di chi va tra mobili,
non c'è un quiescente che possa sostare.
Frottoloni azzimati in maniere da imbarazzati,
la futilità del vostro esteriore rispecchia futuribile
la speranza.
Poiché, in questa istanza mai saremo tutti uguali,
longevo il gioco di quanto vi avvolge.
Ma se io evado e mi suggestiono,
sognando zebrati koala tra kefijah levate,
sto zigzagando ancora volenteroso,
sto dal brioso al rio che non fustiga,
come comunicare fosse qui davvero possibile.
"E' incredibile", dico "che tu da tale
logoclonia sia affetto,
inetto, non sarai lo spero
se non per tuo diletto."
Caudate marmaglie di movimento,
un piano dove solo il catramoso stento,
la commerciale, il reggaeton - e che altro??
Sai, sono stanco. Cabarettistico interagisco,
ma che dico - io sparisco
ed è roba da cabaletta, si vola,
tra i cocktail da trafugare
ed è spento, sai, uno zelante tale.
"Voi zecche, sapete" vado tra la mia alterigia
"Sareste indegne di un kosher, mirate,
dei Quechua vi dimenticate,
di un volitivo conquistatore disconosciuto,
per voi, che siete caccole,
scassatevi nelle narici di un sentito intasato.

Quattro quattrini per un guardaroba,
Appena sta azzurrando - ma neanche,
mi sono rotto i coglioni e tra le strade stanche
torno a sognare, solo, že ki kmalu je tu soba.