Ritorno

Città oscura
di pozza di puzza
Nebbia incrostata nell'aria,
umidiccio,
ondeggiare e traballare
sbilenchi tra la gente
è fonte di sgomento,
per me.
D'altra parte loro freddo
sguardo incerto per la vita
N'è piena la città,
nel suo ordine.

Orde di persone,
scene di vita interessanti,
rassicuranti..
Può esserci un raggio di sole
nel mio sguardo,
in questa cupa serata
mi ascolto una suonata.

A volte mi chiedo il perché di questo blog.

A volte mi chiedo il perché di questo blog.

Mi chiedo anche il perché di me stesso, e altre cose. Non importa.
C'è gente che potrebbe passare la giornata connessa a msn, aspettandosi che qualcuno li contatti per poi lamentarsi e barra o deprimersi perché nessuno lo ha fatto. Io non lo farò nemmeno per un minuto, non dilunghiamoci nel nulla; ma in passato ho passato molto momento ad aspettarmi qualcosa.

Qualcosa di simile. Ne ho capito l'inutilità

Ora è quasi ora di partire. Penso ogni tanto che non sono proprio capace di gestire i rapporti umani. Cioè in apparenza sì, ma che qualcosa mi separi sempre dagli altri. Non è bello, specialmente quando va in catastrofe e mi dicono che ho ferito qualsiasi cosa.

Distante, estraniato. Scelta?
A me a volte piace, ma è diverso. Quel pazzo lì sul palco poteva fare quel che voleva, e non lo rinchiuderanno; in strada non è così.

Ogni rapporto è pieno di limiti
che vorrei distruggere,
aggiungere lividi
è inevitabile
ma lo preferisco all'invecchiamento
precoce.

Che ti sia di promemoria, questo.

Le migliori cose che dici che sono sprecate.
Probabilmente alcune persone ne sprecano con te.
Devi smetterla con questa abitudine dal volere qualcosa in cambio. Io da questo mi vorrei distaccare, ma perché è così difficile? Decido di non stare abbattuto, non ha senso. Tutto ciò non ha senso, veramente. Come puoi volere qualcosa che non vuoi più?
E' un attaccamento immaturo.
Sarà solo passione?e che cos'è..
Sono alterato, è questo il problema. Odierei ammettere un problema di questo genere con me stesso; infatti sto esagerando. Ma per me l'esagerata attenzione dei particolari(vuoi criticità)porta alla conoscenza di me stesso.
E chissenefrega di chi legge, finalmente. L'importanza è relativa, in più se qualcuno vuole capire capisce..un po' più di me, eccettera.

Io sono davvero contento di donare me stesso agli altri, ed ora vorrei godere di questo... :)

Che ti sia di promemoria, questo

Questa piazza.

Osservo piccioni zompettare
attaccandosi a un pezzo di pane.
Chi più feroce, lo addenta
Chi più maldestro, lo afferra
e lo agita per aria.

Aria - è calma stamattina,
e come sto seduto su questa panchina,
anche la mia anima s'accomoda(accoccola)
si rende calma.
Il cielo blu, i colori di un albero che perde le foglie d'autunno
e persino una casa colorata -
Cosa vogliono di più,
i miei occhi per giocare?

Un ignoto segnale, invisibile
li richiama
Da gremita che era,
deserta ora giace.

Questa piazza.

Musicisti

Siamo giovani ed arroganti,
supponenti;
imponenti,
importanti
A ciò noi aspiriamo.

Breve saggio(racconto) sui programmi a premi e la tv in genere

Cena.
E' arrivata la sera, e si cena(di solito).

Inestricabile il momento in cui consumare il pasto in cucina; perché non voglio certo isolarmi, ed evitare di passare anche quel momento coi miei genitori. Ma chiediamoci: perché voler fuggire? Perché c'è la tv.
Eh sì; naturalmente quando si mangia la tv è perennemente accesa e sintonizzata sui programmi più scemi e ciarlieri o chiassosi (ma esisterà poi un'alternativa, in quei momenti della giornata?).
Allora, regolarmente, comincia la mia battaglia mentale. La mia resistenza mediatica. Resisti, mangia, sii sereno..Non vuoi rovinarti il pranzo/cena.. E così anche questa volta, cercavo di non ascoltare le musiche d'opera ridicolizzate nel contesto, il sentimentalismo portato all'eccesso, l'ostentata teatralità di sto conduttore del famoso Affari tuoi.
Ma mi rendo conto che più ci penso, e più m'avveleno!il sangue che scorre e m'agito più del necessario; non voglio. Mi devo controllare. E mi rivedo sulle soglie dell'esser burbero, anche con mia madre.

No!.. non volevo esser così, cosa mi porta a tanto? Sento chiusura, ostilità - e non è altro che voglio dimostrare, mi porta i denti a dover digrignare..

Riflessione, stop. Mi calmo. Ora ho capito. Focalizzo nella mente la scena in cui cambiai posto in tavola; da allora do le spalle alla televisione. Ah ah!cambio posto. Ora la tv sta praticamente di fronte a me, la posso guardare, ci sono dentro da un altro punto di vista.
Sapete..C'è spesso il rischio di perdere il senso delle cose. Spesso. Intendo ancorarsi nella propria opinione, il proprio modo di vedere le cose..Disprezzare. Io l'ho sempre voluto evitare. Pensiamola in questo modo: per quanto ostili, restii a comprendere le ragioni, dovremmo o non dovremmo ridare periodicamente la possibilità, a qualsiasi cosa, di venire rivalutata? Secondo nuovi canoni, perché cambiamo.

Ecco, ma la cosa più importante è stata questa: visibile la chimera, la mia mente s'è placata. Quando hai di fronte certi mali e puoi osservarli, giudicarli pacatamente: sì, devo ammettere: dalla più completa repulsione sono passato ad una complice tolleranza, e questo mi è piaciuto..dannatamente piaciuto. Ho cambiato il punto di vista, ho aperto la mia mente, mi sono tranquillizzato.

E infine andava pure lasciare mia madre commentare, e risponderle raramente, ben poco interessato, ma quasi partecipe. Ognuno ha il diritto di appassionarsi a ciò che vuole, se lo fa con necessaria meditazione. Mia madre era dispiaciuta per il concorrente di turno, che sembrava una bella persona e perdeva la possibilità di vincere un bel gruzzolo: mi si è aperta allora la questione dei quiz e dei programmi a premi come elargitori sociali, quasi una funzione mancato al comune cittadino di migliorare la vita(o farsi giustizia), un mite sotterfugio per innalzare gli standard di vita di alcuni comuni mortali.

Certo su questo si potrebbe ancora discutere, maa...

Assioma

Ogni cosa che fai ti prende tempo.

Ogni scelta di fare una cosa esclude inequivocabilmente tutte le rimanenti, per sempre.

Il nostro tempo è limitato.

La nostra condanna è la rinuncia, la nostra scelta la condanna