il pessimismo cosmico

Tornare a casa.

Sono tornato a casa dopo la serata e ho mangiato due toast che mi hanno saziato più del necessario. M'interrogo. E' poi normale che il malumore tenda a far valutare tutto criticamente e negativamente?
Sì.
E' poi normale vagare in cerca di condivisione per un social network se non per chiuderlo pochi minuti dopo e rifugiarsi in queste "pagine"?
Pagine??
Sì, forse era meglio tornare nel giaciglio della carta. Eppure, a continuare e fare considerazioni.. Ora, se vai indietro.. Una fuga, una lite, una? No, no.. Sto entrando nell'ottica 'ma ppoi cosa è successo di tanto, vai a dormire che fai un affare, amico.. Che domani hai da fare.
Già.. Domani ho da fare, e sono qui anche a pensare "Oh, devo dormire queste tot ore, ma che bello sarebbe stare bene e dormire meno ore, o fregarsene ma tanto poi ripercussioni conseguenze e se c'hai il debito di sonno.."
Scontri.
Ecco, vai di divagazione, libero flusso di coscienza. Ma andiamo.. Sono sicuro che potrei evitare questo. Oh sì, è evitabile.. Ma forse mi rincuora. Mi rincuora già. La solitudine di questa stanza in cui Ticchettio regolare di orologio -Rumore di fondo non riconosciuto macchinari -Vaghi passaggi sporadici di macchine in strada -E infine io. Null'altro, a questa ora di notte.
Forse è il caso di non pubblicare. Ma no, dai, ormai che è scritto. Pubblicare. chissà quanti processi mentali scorrono, e come..

Nulla, nulla. Non c'è più nulla da dire.
Molto, molto. Anche molto da finire. -quel rumore si è fermato, è terminato. Cavoli era fortissimo, eppure mi ero abituato. Adesso lo scorrere nella strada, -Una persona ha tossito -Un altro rumore di fondo -Un colpo da qualche parte
E se alcuni pensieri fossero come il rumore di fondo forte sovrastante? Non puoi sentirne una miriade, non hai la sensibilità se prima non cessa quella forza imperante

Del filo, nel turbine.

Balzano, s'increspano,
m'inseguono lungo la via.
Raccolte in folle multicolori,
vive, ma perite senza dolori.
Risparmiano, i rituali
dell'uomo comune
che con croce, pietre,
maggiore speranza induce.
Ecco ad un tratto,
non mi sento più inseguito.
Degli alberi, le appendici,
di un onore m'hanno insignito.

Qualcosa; resoconto. Rendersi, conto

Ho raggiunto le vette della sopportazione e superato sorte di vergogna, che non immaginavo. Ora capisco i fratelli che non si fanno vivi. Eppure, farlo per dovere?
La vita portata allo stremo. Non è semplicemente l'eccesso; in fondo, cosa da tutti. Mi hanno mai detto di essere criptico? ehi, questo è il mio blog, ma in fondo si capisce


Rigiro nel cappello le esperienze passate che mi suggeriscono moderazione. Non sono un prestigiatore, non sono un politico.
Vedo loro che si preoccupano e giustamente. Anche se sono qui, osservato, trovo la giustizia nell'atteggiamento. Per quanto possa turbare, è rassicurante.
Vedo lei che non si palesa. Non è palese. E' palese. Sono questioni inevitabili, se solo mi parlasse capiremmo tante cose. Credo. Eppure c'è qualcosa che non va nemmeno spiegato


Quando la solitudine scadrà? E' solo una canzone che mi influenza. La solitudine mi darà ancora tanto.
Il bello dell'essere umano è che può cambiare. E io sono duttile. Non so se davvero più degli altri, o è solo concezione; perché confrontarsi sempre col resto degli individui?
Infine, cadranno gli specchi, si vedrà il mondo nell'interezza. Capacità acquisite? Veli di Maya ed evoluzioni personali al via.

Brace

Loschi figuri si apprestano a prenderti,
perché dalla brace dei tuoi rossi capelli
si spegne la fiamma: è il segno della sconfitta.
Grinfie dalla penombra,
lunghe le ombre stagliate nella caverna;
la tua anima, sempiterna
divamperà dalle tue dita schiuse.

Un attimo prima, un attimo dopo.

Un attimo prima, le sensazioni ancora intatte.
I contorni nitidi del sogno e la rielaborazione ossessiva della mia mente,
reiterazioni per non gettare nell'oblio.

Le nuvole viaggiano in un crepuscolo prematuro,
l'arancio si confonde tra le luci già accese.
E' il giovedì, primo Novembre. Diciamo che sarà Natale
Rossi ancora i contorni delle sopracciglia: ero Freddy Krueger.
Mi sono confuso su me stesso; ora sono qui, integro.
Le calze di spugna, ancora umidicce.

La mia voce cavernosa che incita una macchina a muoversi.
Trasmissioni dozzinali da televisori poco ancestrali,
voci e melodie poco interessanti si insinuano.
Vaghezza per tutti, ricredersi sulla vita.. Perché?

Ho composto spirali della mia mente reattiva ancora
di sogni spazzati concatenatisi nella notte che diviene
giorno
Un attimo dopo, le percezioni divengono rilevanti.