Sentirsi tutto e niente, è sempre la stessa story.

Non mi sopporto più, e non è una novità. Eppure...

Tra le tante cose che ho capito, sembra sfuggirmi sempre qualcosa di fondamentale. Qualcosa su me stesso. Pretendo molto, da tutto. Me stesso in primis, e da qui le insoddisfazioni. Immagino che quando io non sia più tanto leggero, e mi crolli addosso tutto ciò che non mi piace, allora nascono questi momenti di solitaria tristezza. Non so quanto può dipendere dal grigiore del tempo, questo. Stamani non mi capivo. Credo che dipende anche dalle ore che passo da solo, scarso di contatti umani. Da un certo punto di vista mi va molto bene.

Desidero alcune cose comuni a tutti, per altri aspetti non mi curo affatto di certe altre..'fissazioni' altrui. Che poi mi sembrano stupide, e mi pare di essere arrogante presuntuoso, questo non mi piace, lo evito allora.
Mi chiedo forse dove sono quelli come me. Ma capisco quanto siano difficilmente reperibili e, soprattutto, individuabili, nascosti come tutti da una pseudo-maschera di buona creanza mista agli usi comuni e alle difese di cui si arma la nostra anima.
E bla bla, infine penso che siano tutti un po' come me. Perché li voglio tutti? Sono egoista, sono infantile? Certo, ma sento questo atteggiamento come proprio, e mi piace. E' difficile da spiegare..ma, del resto, se qualcuno volesse capirmi ci potrebbe pure provare..