Do-menica

1.

Pur essendo già tardi,
Era come se la sera
mi stesse aspettando,
io, lì
immobile davanti alla finestra
e mi abbottono la camicia,
e sono quasi pronto.
Non so che ora è,
ma non è mai tardi.
Mai troppo tardi, dicono,
per uscir(n)e.

2.

parlavo di cose che non conoscevo,
ne parlavo, non tacevo.
Le quattro e venti
era perfetto per uscire,
Io so che uscirà anche il sole,
dopo
Per ora, cerco una penna,
e viene fuori un accendino
esco, e prendo quelle cose,
e poi...

Take your time

Come quando
aprivi la confezione
di un nuovo gioco di carte
Togliendo la plastica
smanioso,
che senti l'odore forte del nuovo,
della scatola dei balocchi.
Minuti preziosi passati
a impietosire l'adulto,
perché convincere mamma o papà
era l'unico modo d'avere
nelle grinfie quel tesoro.

Ho lo stesso sorriso stampato sul viso.

Ora capisco la grandezza
di quel gioco di bambino.
Che oggi i giochi e le mode
ci appaiono tutti uguali,
scoloriti,
agli occhi prosciugati
di una vita bianca, nera, grigia.

-

Fascio di una tentazione,
scavare nelle tasche
afferrare, graffiare
minuziosamente,
goffamente,
scrutare i paraggi ora angusti.
Trafficare, è la parola adatta
la proibizione, in base alle esigenze
Quelle reali, quelle mentali.

-

Che frastuono
il rumore delle voci che
si sovrastano,
e si voglion sovrastare
continuamente.
Ho bisogno della mia dose quotidiana di silenzio
per fronteggiare tutto questo.
Cadi, pioggia.
scorri libera
nessuno ti sovrasta e
non ti potrà sovrastare,
con il tuo splendido
rumore rosa.

-

Perché mi trovo qui?
mi son chiesto,
appena uscito.
Per vedere,
è la risposta che ho trovato.

-

E' incantevole tutto ciò
di cui ci rendiamo conto...
E' impossibile pensare
di non vedere tante cose belle...

-

che bello è il ricordo
di una mano da abbracciare
saldamente, fortemente
è lontano ormai
chissà perché sarebbe
così difficile
vivere cose stupide
in due...

-

Perché sentirsi sempre tanto osservato?
Tu sei nella tua, io sono nella mia(vita).