Velleitario

Ritratto di un giovane con troppi progetti e poca concentrazione.

Essi marciavano convinti, ed io rimanevo indietro.
Con i loro sogni, le loro aspirazioni,
le loro strade apparentemente già spianate.
Ma se le stavano preparando loro,
con le loro mani.
Io forse non capivo, o capivo troppo bene.
Sono un bel velleitario.
Capace d'immaginare talmente bene sogni e ambizioni, [materializzati in astratto]
da rimanere con un pugno di mosche in mano.               [smaterializzati in concreto]
Mentre gli altri cominciavano a pensarci, io cazzeggiavo.
Quando invece presero a indirizzarsi, io meditai.             [mi persi in questa meditazione..]
Arrivavo sempre in ritardo: anche con le passioni.
Essendo incapace di prendere delle decisioni vere, poi,
ne presi alcune affrettate, quando ormai il tempo mancava,
quando ormai bisognava prenderle.
E in ritardo.                         [comunque in ritardo.]
Naturalmente, il risultato fu catastrofico,
o qualcosa del genere.
Cominciai a ritrattarle, a prendere altre decisioni
Eppure sembrava tutto già così in partenza,
e io con la stupida valigia che corro.
Perché devo vivere con questa sensazione addosso?
Non posso mettermi a camminare tranquillamente,
lungo freschi sentieri itinerari,
Affrontando con serenità questo percorso?