Requiem dello studente, notturno


La sua stanza illuminata a giorno,
nei paraggi fondi di caffè.
Se carta canta, lo schermo balla
del pc che è sua compagna.

Il tempo è relativo, per lo studente
scandito dagli esami, ma lui che sia qua o là
ne parlerà come sa, reticente,
con un'indole che mai supererà.

Perché se sia ligio o cazzeggiatore, lo studente,
è un dato di fatto, molto eloquente.
Sonno, festa e studio a vario beneficio
un triangolo del cui lato deve fare sacrificio.

C'è uno spauracchio, perenne.
Rimane sempre appoialato lì, indenne:
che da notturno, diventi requiem lo studente,
quando l'impressione è non aver concluso niente.