Di depressioni sparse, di sconforto cosparse.

Era una giornata come le altre:
che è una giornata diversa
né arte, né parte,
né posto fisso,
nemmeno lo cerco
io sì me ne infischio,
cambio, ma cresco
o almeno cerco,
tra uno sconforto,
uno sconcerto,
Il mio concerto dentro
è esperto di sconvolgimento.

Ed è così: non ce n'era motivo,
la mattina ho cantato ed ero giulivo
la settimana guadagnato in modo pulito
dopo pranzo insegnato e poi schivo,
schivo le persone per strada
al fantasma il marasma non aggrada,
stavo curvo sgusciando tra i ciottoli
e le vie grigie che annaspano caldo cemento:
scansati.

Però scrivo:
però scrivo, ed ha senso
e compenso quello stato mentale
quell'abbruttimento immortale
quel vagare per strade già solcate
e sentirsi giudicato, sentirsi male
E non capire, non riuscire ad indagare

Però scrivo:
e non è niente male.