Si tagliò i baffi perché non li meritava.
Di notte, senza accorgersene -
si svegliò già senza.
Dopo una notte di perdizioni,
donne nella sua mente
Aveva rovinato gli ultimi rapporti mancanti -
per niente.
Voleva staccare una parte di sé.
Scorrendo indietro nel suo tempo -
così fissava il soffitto -
vide egoismi, gelosie, mancanze
inquietanti.
Tremende equivocazioni,
furie immotivate e pericolose,
volere qualcosa che non si ha
Rimpiangersi addosso un momento mancato.
Uccise fantasmi,
protesse puttane
spacciò e mentì
ma nessuno tradì.
Quando era la parola data
questione più importante dell'oro.
Oro che in prigionè lo portò,
a passare trecento giorni infami per
rivalutare: chi era, chi fu,
chi poteva diventare.
Era tardi, per essere perdonato.
Non aveva di fronte una redenzione,
ma la possibilità di un altro lato:
vita tranquilla, felice, con moderazione.
Per quanto lo riguardava,
in quel momento, era una scelta X.
Era X perché non ci riusciva, a raccapezzarsi
d'essere stato tradito,
ancora una volta.
Le avrebbe dato l'anima, eppure.
Avrebbe rischiato la vita per lui.. Eppure??
Eppure liquidato con giri infami
di parole gravide di ritegno,
di paure - e già che era scomparso,
che non voleva rischiare,
o così gli era parso.
Non gli era venuto a parlare,
non si erano potuti vedere.
Pensieri racchiusi in un cassetto,
sorrisi scambiati di capofitto -
clandestini.
Pensò, dimenticò,
lasciò perdere chi non lo considerava.
Ma ogni volta era travolto,
al cuore una stangata, un colpo.
Sarebbe scomparso, per l'ennesima volta.
Troppo stupido imbastire una show -
ed in fondo lui andava per la quarantina,
era stanco.
Aveva lo stomaco rotto
che brontolava continuamente,
una strana pace ed il sangue in bocca,
la fauce che si morse, ancora ardente.
Tutto questo fu al risveglio suo.
Andava a prepararsi il caffè,
poi, come io, come tutti -
come te.