Di un sabato pomeriggio.

Organismo impacciato.

Procede a rilento, a
stento a riconoscere funzione utile,
muovendosi tra le case
che sono grigi appartamenti
e impertinenti giovani,
coi loro spritz-aperol sui tavolini.
'Gradisco!', mi dico,
un convegno in tranquillità.
Eppure, disdegno
questa caotica città.
Perché, tornando al principio -
perché come pensavo ho divagato,
che strano!
è vano che questa bestia si sposti,
non è funesta ma composti umani
la legano come fili impercettibili,
dicevo, una funzione che sposta nello spazio
'ma che diamino, non funziona!!'
inveisco, tra me e sé.
Allora guarda, avrei preferito una corsia preferenziale
che ogni scontro contingente.

Morale: si torna unico individuo in un susseguirsi di ombre blufredde nella città,
percorro la piazza d'oro che pullula di camioncini bianchi,
bianca è la luce perché racchiude ogni colore,
dicono.