Siamo grati di esserti stati di servizio.
Non volevamo incastrarti,
non volevamo privarti di una tua volontà.
Non volevamo impelagarti,
coinvolgerti così in una nuova vita.
Non volevamo impedirti,
di scegliere, di soffermare.
Non volevamo impregnarti
di ceneri, passati incessare.
Non volevamo spaventarti,
con queste parole, con queste.
Queste sommano istanti,
queste sono già archibugio.
Piange l'infante mogio,
fante si muove su pianta del piede,
passo s'infrange sul prossimo solco.
Distolgo.
Lo sguardo da antiche remore.
Le membra passate da paure.
L'animo saturo di schedule.
Il corpo disfatto dalle incurie.
Adesso, quando avanzo,
posso ignorare il fardello sulla spalla,
il nuovo che avanza,
lo stolto pensiero che muto incespica,
e parole, parole,
gettate come sempre
dai finestrini che cicche
non vi si possono fumare.